Esplorate per la prima volta nel 1932 dal Gruppo di speleologi guidato da Ermenegildo Zanchi, furono in breve tempo fra le prime grotte turistiche d'Italia (1939).
Il complesso delle Grotte delle Meraviglie, pur nella sua modesta estensione, presenta spunti di notevole interesse sia per la comprensione delle vicende geologiche legate alla formazione della cavità, sia per i fenomeni carsici che vi sono riccamente rappresentati. Un complesso di gallerie di antica formazione, irregolarmente circolari che confluiscono in stupende grotte.
Fra queste, la zona più spettacolare è quella del "Labirinto" (Büs de la Marta), che si sviluppa prevalentemente in una sala di ampie dimensioni e dalla volta altissima arricchita dalle più svariate decorazioni calcaree. Stalagmiti di varie forme e dimensioni vanno ad incontrare le stalattiti, costruendo una serie interessante di colonne.
Il contesto ricco di fascino e debitamente illuminato, rende la visita stimolante e piacevole. Da alcuni anni la gestione è affidata al gruppo speleologico "Grotte delle Meraviglie" che, oltre ad un continuo studio dell'interno, ne segue anche il comportamento e ne gestisce le visite.
Il Complesso carsico delle Grotte delle Meraviglie si apre entro il bancone calcareo di color grigio chiaro che sovrasta la provinciale per la valle Brembana in prossimità della galleria di Zogno.
La formazione geologica è quella denominata “Calcare di Zù” ricca di coralli, del Retico Inferiore. Il complesso ha due accessi. Quello superiore è costituito da una stretta apertura (Büs de la Marta) situata in località Ravagnì, che consente la discesa lungo una serie di pozzi verticali, con un dislivello complessivo di 60 metri circa. L’ingresso inferiore, ubicato nel parco sovrastante la provinciale per la valle Brembana, offre in alternativa una comoda via di accesso alle grotte, lungo una galleria artificiale, scavata nella roccia, lunga 73 metri, con andamento sinuoso e in leggera salita fino a raggiungere la grotta più interna.
Il complesso delle Grotte delle Meraviglie, pur nella sua modesta estensione, presenta spunti di notevole interesse sia per la comprensione delle vicende geologiche legate alla formazione della cavità, sia per i fenomeni carsici che vi sono riccamente rappresentati. Le grotte devono la loro fama alla generosità e alla tenacia di Ermenegildo Zanchi del Gruppo Grotte S. Pellegrino che ne fece una delle prime grotte turistiche d’Italia nel 1939.
N. CATASTO SPELEOLOGICO | 1050 LO |
COMUNE | ZOGNO |
LOCALITA' | RAVAGNI' |
QUOTA INGRESSO BUS DE LA MARTA | M. 400 |
QUOTA INGRESSO GROTTE MERAVIGLIE | M. 320 |
SVILUPPO TURISTICO | M. 156 |
DISLIVELLO TURISTICO | M. 15 |
SVILUPPO REALE | N. 211 |
DISLIVELLO REALE | M. -82 + 23 |